LA RIVOLUZIONE STA ARRIVANDO
LA RIVOLUZIONE DEL MATRIMONIO
La storia ci insegna che viviamo all’interno di cicli dove ogni cosa ha un suo momento di massimo e poi è “acqua passata”.
Questo ineluttabile meccanismo è valido per tutto quello che ci ha preceduto, noi compresi, e per tutto ciò che avverrà. Davanti a questa cruda realtà ci sono due tipi di atteggiamento nettamente contrapposti, che incidono profondamente sulla composizione del NUOVO e del VECCHIO.
In pratica a seconda di come ci comportiamo, di come reagiamo, quando le cose stanno per cambiare decidiamo di rappresentare il NUOVO, il futuro, o il VECCHIO, il passato.
Ogni grande cambiamento è avvenuto senza possibilità di appello per ciò che era, grandi RIVOLUZIONI hanno sconvolto lo status quo e hanno cambiato ruoli e posizioni tra oppressi e oppressori, tra schiavi e conquistatori, tra giusto e sbagliato, tra bello e brutto.
Improvvisamente quello che funzionava, dopo la rivoluzione non interessa più a nessuno. Quello che rappresentava un modello di vita soddisfacente all’improvviso diventa qualcosa da evitare perché non risponde più ai canoni di perfezione.
Questo non è ciò che succede nelle mode, come nell’abbigliamento o nell’arredo, ma piuttosto all’interno di veri e propri cicli storici. Chi tenta di rimanere attaccato con le unghie e i denti ai vecchi meccanismi non ha futuro, non può giocare ruoli determinanti nel nuovo, non sarà più in grado di ESISTERE.
UN PASSAGGIO EPOCALE, DOVE DOPO NULLA E’ PIU’ UGUALE A PRIMA.
Non mi sono impazzito, e non mi sono fumato niente di allucinogeno, state tranquilli.
Sto solo provando a rendere razionale il momento in cui ci troviamo che viene definito “CRISI”.
So che può sembrare una storia trita e ritrita, ma sono l’esempio vivente di come le Grandi Crisi, o meglio i GRANDI PERIODI DI PASSAGGIO, se hai la lucidità di leggerli in tempo e di guardare al nuovo anziché ancorarti stupidamente ai vecchi modi di agire fanno in modo che tu sei nella Rivoluzione.
Essere nella Rivoluzione vuol dire farla, darsi da fare per cambiare, essere un “OPERATORE DEL CAMBIAMENTO”.
Muoio di rabbia quando vedo qualcuno comportarsi come si faceva 20 anni fa, come faceva suo padre, come si è sempre fatto. E’ una logica stupida e kamikaze.
Guardare il cambiamento in atto, capirlo e assecondarlo è l’unico modo per non rimanere travolti. Il mercato del matrimonio è cambiato, e questo lo abbiamo detto in tutte le lingue; ma con il mercato è anche cambiato il modo di raccogliere clienti, quello di comunicare (ancora sento “imprenditori” che dicono – “io non uso face book perché non mi piace”), quello di offrire un servizio o un prodotto che non possono più essere basati solo sulla scemenza della qualità.
Vedo per strada, alle fiere, ai wedding day, sul web una moltitudine di imprenditori del matrimonio ZOMBIE che cammina senza meta, a cui sono venuti meno tutti i punti di riferimento che fino a qualche anno fa funzionavano, che una volta davano risultati importanti.
SVEGLIA, non è cambiata la sposa, non è diventata pazza e isterica…. E’ CAMBIATO TUTTO, MA PROPRIO TUTTO!!!
Non serve a niente essere il più valido professionista nel proprio settore, se il cliente non percepisce il vero motivo per il quale deve rivolgersi a te.
E’ giunto il tempo in cui si passa dall’essere solo dei bravissimi professionisti ad ESISTERE come dei “costruttori di valore”, degli imprenditori con la capacità di pianificare il proprio business model, di offrirlo al giusto target e di comunicarlo in modo coerente.
Proprio ieri cercando di spiegare il cambiamento che è in atto, l’importanza della comprensione del mercato, la centralità della conoscenza del target cliente e della comunicazione che devo utilizzare per arrivare in modo chiaro ed efficace, mi è venuta in mente una metafora molto azzeccata.
Ho chiesto alla mia interlocutrice di immaginarsi in riva ad un lago intenta a pescare con la speranza di tirare su un bel pesciotto per la cena.
Io so bene che serve una canna da pesca, una lenza ed un’esca per prendere all’amo un pesce, quindi mi attrezzo. Vado in giro a cercare attrezzatura ed esca tra internet e negozi e scelgo quello che credo sia il miglior prodotto al miglior prezzo. Mi reco al lago e inizio a pescare.
Dopo 5 ore di tanta pazienza non si muove nulla.
Torno a casa sconsolato e quando mi chiedono come è andata la pesca dico : ” In quel maledetto lago non c’è un pesce neanche a pagarlo oro”.
Se io, invece di fiondarmi a comprare un’attrezzatura generica con un’ esca qualunque, mi fossi informato sul tipo di lago in cui sarei andato e sulla tipologia di pesci presenti, magari mi sarei comperato la canna giusta (ho imparato che esistono decine di tipologie diverse) e avrei predisposto la lenza adatta ad un tipo di pesce che a me interessava di più, attirandolo con la giusta esca della quale lui va ghiotto.
Forse al mio ritorno a casa avrei esclamato: “In quel lago ci sono tanti pesci, e io ho portato a casa un bellissimo esemplare di luccio”.
LA RIVOLUZIONE STA ARRIVANDO.
TU SEI NELLA RIVOLUZIONE?
p.s. anche i Negramaro lo dicono 🙂