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Posted in Marketing, Vendita
26 maggio 2016

COME si costruisce il PREZZO GIUSTO del servizio che vuoi vendere agli Sposi?

Ogni servizio e qualunque prodotto trovi sul mercato hanno un prezzo, alto o basso non importa, che ne traduce il VALORE e i BENEFICI che puoi trovarci dentro.

Ti è mai capitato però di avere una reazione di sorpresa davanti ad un prezzo troppo alto rispetto al valore che tu riconoscevi in quel prodotto? O al contrario hai esclamato “Wow, questa è un’occasione imperdibile” di fronte ad un rapporto qualità/prezzo decisamente conveniente?

A me tante volte, anzi direi la maggior parte delle volte che mi avvicino ad un servizio di un operatore del matrimonio, dalla banchettistica alla fioristica passando per musica e fotografia. Tutte le categorie, nessuna esclusa.

Anche quando come consulente mi approccio ad un’azienda, facendo una prima audit per capire come è strutturata, trovo sempre prezzi strani. Ho spesso la sensazione che si tratti di “PREZZI BUTTATI LA’”.

Come-stabilire-il-TUO-giusto-prezzo

Ognuno parte dal proprio percepito e, come ho già scritto in altri articoli, si crea un prezzo basandosi su 3 elementi:

  • Quanto pagherei IO il mio servizio/prodotto? Questo parametro di solito contribuisce a fissare il tetto massimo di vendita oltre il quale il venditore stesso non acquisterebbe quello stesso servizio/prodotto da altri.

  • VALORE AFFETTIVO. Solitamente se parliamo di una proprietà di famiglia (location) o di un’azienda che è passata di generazione in generazione, pesa più il valore affettivo del Brand.

  • Riferimenti di MERCATO. Si prende spunto dai prezzi della concorrenza che opera sullo stesso territorio, senza però avere la capacità di parametrare con cura le differenze e il reale valore.

In questo modo mi sono trovato davanti a prezzi sparati sul mercato senza alcuna base economica scientifica, senza un business plan alle spalle, senza un minimo di programmazione d’impresa.

Qualche mese fa, insieme a Stefano, abbiamo incontrato un nuovo operatore della banchettistica che si sta inserendo nel mercato toscano e che voleva presentarci la sua azienda e capire se c’era spazio per una collaborazione sui matrimoni.

A noi non piace perdere tempo e farlo perdere ad altri imprenditori, per questo andiamo subito al sodo e gli chiediamo come vuole posizionarsi sul mercato.

Lui risponde che intende arrivare in modo aggressivo e che vorrebbe utilizzare la politica dei prezzi bassi per attirare clienti anziché utilizzare i canali classici di pubblicità.

Per carità, un metodo come un altro purchè ben studiato e inserito in un business plan funzionante…

Poi chiediamo una traccia di menù per capire contenuti, modalità operative e prezzi. OMG!!!

Il menù più economico era di 160€ a persona. Credimi 160€, in ogni parte d’Italia rappresenta una fascia alta o altissima.

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Questo neo imprenditore ha sparato nel buio basandosi su prezzi della ristorazione alla carta senza avere alcuna idea di come funzionasse questo mercato.

E sai quale è la cosa assurda? Questa situazione è GRAVE ma non quanto ciò che succede tra gli operatori “ESPERTI”. Qui ci troviamo davanti ad un neofita del matrimonio e, nonostante sia comunque sbagliato, posso anche provare a capire la sua posizione.

Quando invece mi trovo davanti a prezzi che sono PALESEMENTE INVENTATI, che non hanno alcuna struttura imprenditoriale, impazzisco perché non riesco a capire come ancora non si veda l’esigenza di una COSTRUZIONE ORGANICA DELL’OFFERTA.

Finchè non ho scoperto l’importanza fondamentale di questo passaggio ero sempre occupato a rincorrere clienti che scappavano perché la mia richiesta era troppo alta oppure mi capitava di peggio.

Peggio di rincorrere clienti è correre dietro ai pagamenti, alle bollette, agli stipendi, alle tasse, alle fatture dei fornitori.

IL PEGGIO E’ INSEGUIRE I COSTI, e poi i DEBITI.

debiti

Mi sono trovato in questa situazione ogni volta che ho basato le mie richieste “guardandomi intorno” o basandomi su qualche parametro elementare dei costi.

Mi sono presto reso conto di essere in buona compagnia, perché oltre il 90% degli operatori del matrimonio agiscono nello stesso modo.

Ad esempio i fioristi calcolano il costo della materia prima (fiori e materiali) ci aggiungono i costi di personale per gestire l’evento e poi RADDOPPIANO. Così magicamente esce fuori il prezzo al pubblico.

Ne ho conosciuti a centinaia. Così i fotografi, i ristoratori, i proprietari di ville, i musicisti, ecc.

Il mio business plan era puramente “AFFETTIVO”, basato cioè su dati che a me facevano piacere evitando come la peste quelli che invece avrei dovuto tenere in considerazione più di ogni altra cosa: COSTI FISSI DI GESTIONE.

Una volta poi ho avuto un incontro fortuito con un Maestro Pasticcere che ad un corso spiegava come costruiva i prezzi delle sue torte.

Lui spiegava che sommando tutte le voci di materie prime e di forza lavoro per produrre una torta otteneva i costi base. Moltiplicando per 2 questi costi otteneva quello che chiamava “COSTO COMPLESSIVO”. In questo dato confluivano tutte quelle SPESE DI GESTIONE INVISIBILI che vanno a pesare in modo variabile su ogni singola prestazione. Quindi calcolato il reale costo di produzione decideva quanto ricaricare le sue buonissime torte.

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Da qui mi sono subito reso conto che avevo bisogno di rivedere tutte le mie modalità operative e ho iniziato a studiare come costruire un prezzo al pubblico che tenesse conto di tutti i costi, anche di quelli invisibili.

Credimi, vedo ancora che la grande maggioranza degli imprenditori crea prezzi sbagliati che non tengono conto delle spese di gestione: magazzini, laboratori, macchinari, utenze, mezzi di trasporto, materiali, personale amministrativo, consulenze, valore del tempo, viaggi e spostamenti.

Tutte queste voci, e molte altre ancora, andrebbero messe dentro un Business Plan Responsive e gestite in anticipo. Trovarsi a fine stagione con decine o centinaia di matrimoni fatti e senza un euro in tasca non vale la pena.

Business Plan on Blackboard

LAVORARE PER IL GUSTO DI LAVORARE lascialo fare ai martiri e agli operatori stacanovisti, a quelli che dicono “da me funziona così”.

Lasciali andare dritti verso la fine, per loro non ci sono cure e io non ho soluzioni.

Se invece pensi come me che un’azienda debba fondarsi prima di tutto su una programmazione efficace, per poi essere efficiente, allora è giunto il momento che tu pensi a crearti un Business Plan, VERO!!!

Un BP non è quello che trovi su internet e che ti mette in colonna i costi e i ricavi. ATTENZIONE.

business-plan1

Un vero BP è un MODELLO di BUSINESS, dove è programmata ogni azione volta ad un posizionamento preciso, e nel quale ogni voce economica è REALE perché data da una serie di fattori REALI.

Un vero BP è un MODELLO di BUSINESS, dove esiste un Brand Positioning forte e chiaro nel quale è stato identificato un corretto target e si sia scelta una nicchia attiva e redditizia.

Un vero BP è un MODELLO di BUSINESS, dove ci sia coerenza tra la comunicazione e il percepito dei clienti e si siano fatte delle proiezioni basate sugli elementi giusti.

PER I NUMERI INVENTATI C’E’ L’ENALOTTO.

 

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