SE NESSUNO TI CONSIDERA FORSE TE LO MERITI
Ancora in questi giorni, sto scrivendo nel 2016, mi capita di imbattermi in discussioni di altissimo livello professionale e intellettuale: la confettata chi deve gestirla?
Quando leggo o ascolto certe cose sono il primo a dire che se i fornitori e i professionisti del matrimonio non ti cagano è perché te lo meriti, e forse l’indifferenza non è l’unica cosa che vorrei per te.
In ogni campo esiste l’improvvisazione, il pressappochismo e la scarsa preparazione professionale, ma credo che solo nel mondo del wedding planning esista il problema del CHI SONO.
Si hai capito bene, c’è gente che ancora si domanda chi è e quale devono essere le sue mansioni e questo non è il male maggiore, perché c’è anche chi non se lo chiede affatto pensando di aver capito tutto.
Mi occupo di matrimoni dal 1990 e dal 2006 ho creato insieme a Stefano un Network che opera in tutta Italia, anche in posti dove nessuno mai avrebbe investito un solo centesimo per aprire un’agenzia, e ho incontrato centinaia di addetti ai lavori che hanno una paura folle di trovarsi tra i piedi un wedding planner.
Ho tenuto conferenze tra fioristi pronti a fucilarmi perché ragazzine che giocavano a fare la wedding planner gli hanno creato problemi giganteschi.
Ho parlato con decine e decine di ristoratori che erano pronti a torturare con l’olio bollente qualunque wedding planner si fosse presentato alla loro porta.
Ho anche dovuto ascoltare moltissime proprietarie di location, decine di fotografi e proprietari di atelier inveire contro quello che rappresentavo, mio malgrado.
In tutte queste occasioni ho sempre deciso di impegnarmi ancora di più per il mio lavoro ma anche di essere semplicemente me stesso nell’interpretare il mio ruolo.
Ho raccontato molte volte del mio stupore nel vedere il cambiamento radicale di questi professionisti dopo avermi visto all’opera insieme al mio team, e ancora questo atteggiamento non mi fa sentire meglio.
Non mi sento meglio dopo un complimento di questo tipo perché vuol dire che sto lavorando in mezzo ad un esercito di incompetenti che sono saliti in macchina e l’hanno lanciata a grande velocità senza accenderla.
Impossibile? Si nel mondo logico e razionale è impossibile, ma visti i risultati evidentemente lo hanno fatto.
Anche i bambini lo sanno come funziona. Anche i bambini.
La 1° cosa da fare è fare il pieno di carburante alla macchina altrimenti non si muove oppure rischi di rimanere in mezzo alla strada.
Anche in un’azienda va pianificato il tragitto, e in base a dove si vuole arrivare va creato un Business Plan vero e funzionale, non 2 numerini elementari ma un piano strategico che preveda un capitale sufficiente, una visione nitida degli interventi da fare, un calcolo esatto del ROI, e una proiezione sui potenziali incrementi di investimenti e introiti.
Non sapere come si crea un BP o far finta che funzioni è veramente stupido perché ci rimetterai solo tu e la tua famiglia.
La 2° azione da fare è CONTROLLARE che tutte le spie siano a posto, che tutto funzioni bene e che non ci siano segnali di malfunzionamenti.
In molti si mettono al lavoro per realizzare il loro sogno ma senza analizzare realmente il contesto in cui andranno a lavorare. Ogni regione, ogni provincia, ha delle differenze sulle quali va adattata la nostra proposta: accordi commerciali, modalità di guadagno, tipologie di servizi accessori, ogni cosa deve essere studiata e adattata al mercato di riferimento.
Partire alla cieca, senza un check preliminare, porta con certezza assoluta verso il fallimento dei propri obiettivi.
La 3° azione è quella dell’ACCENSIONE e della PARTENZA.
Questa anche per chi guida una macchina per la prima volta è l’azione più complicata.
Quante volte non siamo riusciti a giocare con la frizione e ci siamo fatti spegnere il motore?
Con un’azienda di wedding planning c’è lo stesso problema, la fase dello StartUp è quella più delicata. Soli contro tutti, senza avere nessuna considerazione da parte dei professionisti del matrimonio, senza esperienza e con mille paure. Una partenza così è dura. In più aggiungi che tutti sono seduti nel sedile accanto a fare il tifo contro questa malsana idea. Chi frena, chi ti dice di fare attenzione, chi ti raccomanda delicatezza, ma nessuno che ti capisca e ti guidi verso azioni facili ed efficaci. NESSUNO.
Pensare che i sotterfugi e il “Fai da Te” siano la soluzione migliore è uno sbaglio che commettono in molti. Non fanno altro che creare danni più gravi.
La 4° cosa da fare è aver ben chiaro l’itinerario e GUIDARE con AUTOREVOLEZZA.
Questa azione è quella che più sconvolge il mondo del wedding planning, che disorienta chi si cimenta in questo lavoro e che costringe alla rinuncia 9 wedding planner su 10. Questo accade massimo in 6 mesi.
E’ ovvio che se non conosci l’itinerario e le difficoltà che incontrerai sarà molto difficile arrivare al traguardo, ma senza la consapevolezza di cosa deve fare un autista è oggettivamente impossibile aspettarsi qualunque cosa di buono.
Questa è l’essenza di questo disorientamento generale che ancora pervade il mondo del wedding planner.
Quando leggo post dove ci si accapiglia su chi dovrebbe fare una confettata, su chi dovrebbe stampare un tableau o peggio si millanta professionalità basata su permessi HACCP o sull’essere proprietari di vasetti in vetro, francamente devo ammettere che il CAOS è ENORMEMENTE PIU’ GRANDE di quello che si pensi.
Da una parte mi viene da ridere leggendo certe cose, ma dall’altra mi ribolle il sangue se pensa che centinaia, o forse migliaia, di persone sono disposte a buttarsi nel mondo dell’imprenditoria senza neanche avere le basi minime per vendere giornalini usati all’angolo della strada.
E’ criminale e fuori da ogni logica pensare di far guidare una macchina in autostrada a qualcuno che non ha mai guidato e non sa neanche di cosa si tratti. Credo che su questo tu possa essere facilmente d’accordo.
E allora perché c’è gente che pensa di poter guidare un’azienda senza sapere cosa è un’impresa e peggio ancora senza avere alcuna idea di cosa sia un wedding planner, di quali mansioni deve occuparsi, come guadagna e cosa deve vendere.
FOLLIA, FOLLIA, FOLLIA.
Condivido questo da anni con migliaia di persone, e ad ogni corso o ad ogni incontro ho sempre voluto dedicare gran parte del tempo per chiarire e pianificare questo aspetto, che ritengo propedeutico ad ogni decisione.
Mi vanto anche di aver aiutato moltissime persone a rinunciare a questa professione, perché credo che ogni verità per quanto cruda sia sempre meglio di mille illusioni.
In questi anni però anche tanti imprenditori e tantissimi imprenditrici hanno iniziato il loro cammino grazie ai miei insegnamenti, e oggi molti di loro conducono agenzie funzionanti che sanno muoversi benissimo sul mercato del matrimonio.
Se hai sempre sognato di fare la WP o se hai già aperto un’agenzia e stai muovendo ancora i primi passi il CORSO “PROFESSIONE WEDDING PLANNER” è il punto di partenza che ti consiglio per iniziare la tua formazione.
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Ricorda, guidare un’azienda è entusiasmante, ma se non sai quello che stai facendo puoi farti male, tanto!
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